Ne hai mai sentito parlare?
Si tratta di un metodo di lavoro che va ad agire sul sistema MIO-FASCIALE, ovvero su un sistema costituito dai muscoli (Mio) e dalle fasce costituenti gli involucri in cui sono contenuti (Fasciale) modificando la cosiddetta "funzione tissutale" con lo scopo di detensionare, migliorare la flessibilità e la mobilità.
Viene inserito tra le tecniche di lavoro postulare avanzato, ma in realtà si utilizza anche con i neofiti, utilizzando tecniche di difficoltà progressiva e di irradiazione più o meno ampia a seconda dell’obiettivo.
Questa metodologia trova diversi campi di applicazione:
Con questa sigla si intende il dolore post-allenamento, quello che comunemente ed in maniera erronea viene chiamato “dolore da acido lattico”. L’acido lattico, in realtà, lascia i muscoli nel giro di circa 3 minuti dalla fine dell’esercizio, tutti i fastidi che si manifestano nei giorni successivi sono dovuti a microlesioni del sistema muscolare (queste microlesioni stanno alla base dell’allenamento n.d.r.) ed insorgono tra le 8 e le 24 ore successive all’allenamento; il picco massimo si ha tra le 24 e le 72 ore successive alla seduta [1] e… si, si possono ridurre. Come? Anche attraverso l’allenamento miofasciale che favorisce l’irrorazione sanguinea dei muscoli.
Con il termine sistema fasciale si intende il sistema di tessuto connettivo, composto da diversi strati, più o meno profondi, che riveste la muscolatura e la avvolge. Questo sistema si estende dagli strati sottostanti al derma, fino alla muscolatura più profonda.
"Questa (fascia) forma l'involucro superficiale del corpo e, con le sue ramificazioni, penetra nel profondo delle strutture fino al rivestimento cellulare" (L.Busquet).
Il sistema svolge una serie di funzioni tra cui quella di contenere i muscoli.
La fascia è ricca di recettori meccanici che sono direttamente coinvolti nei meccanismi di
percezione del movimento.
Tra le varie funzioni, permette la continuità anatomica tra i segmenti del corpo ed è responsabile dei processi di trasmissione di forza.
La forza prodotta dai muscoli viene trasmessa per il 70% dai muscoli stessi, mentre il restante 30% viene trasmesso dalla fascia [2][3].
Questa struttura va considerata come qualcosa di meno elastico rispetto ai muscoli, qualcosa che si può irrigidire.
Tuttavia allenando le Funzioni Tissutali si può facilmente ottenere un beneficio in termini di dolori e fastidi quotidiani dovuti a vizi posturali o schemi motori leggermente difettosi: comincerete così a riequilibrare e resettare la vostra postura.
L'allenamento tissutale costituisce elemento fondamentale nelle preparazioni sportive e riveste un ruolo essenziale nel benessere quotidiano.
Fino ad ora abbiamo parlato del sistema fasciale, il titolo però riporta il termine "miofasciale": quale la differenza?
In realtà i due termini si somigliano ed hanno alcuni tratti in comune: con questa dicitura si vuole intendere un sistema complesso composto dal sistema Muscolare e dal sistema Fasciale, appunto.
Questi apparati agiscono in maniera sinergica, con lo scopo di trasmettere le forze da un segmento all'altro durante i movimenti ed hanno un effetto diretto sulla postura.
“ L’uomo in piedi deve adattarsi al peso, rendere sicuro il proprio equilibrio, programmare i gesti per prendere, per dare, per creare. Le catene muscolari assicurano queste funzioni. La buona coordinazione dell’organizzazione generale passa attraverso le fasce. […] Il riequilibrio delle tensioni passa attraverso il trattamento di questi involucri. Il muscolo è solo una “manovra” al servizio dell’organizzazione generale, cioè al servizio delle fasce.” (L.Busquet).
Esiste una correlazione diretta tra sistema fasciale e attività fisica, un allenamento non ben congeniato può portare all’insorgenza di problematiche legate a questo sistema, ma al contempo un allenamento miofasciale specifico può risolvere o fungere da prevenzione a tutti i possibili disagi legati ad abitudini posturali errate.
Uno dei primi inventori di strumenti per l'allenamento miofasciale (Cassidy Philips) sostiene di aver studiato questo sistema perchè, essendo lui triatleta affetto da fibromialgia, aveva la necessità quotidiana di sottoporsi a trattamenti fisioterapici.
Pare che investendo 20 minuti al giorno con questo tipo di attività, sia riuscito ad eliminare quasi completamente l'attività fisioterapica (non sempre si è così fortunati!) e a riprendere l'attività sportiva che aveva dovuto abbandonare a seguito della sua malattia.
Senza dubbio si tratta di una bella storia, ma attenzione a non credere che questa sia la soluzione miracolosa!!
STAY TUNED !!
#TrainingDifferent
Bibliografia:
1) Nosaka K. "Muscle Soreness and Damage and the Repeated-Bout Effect". In Tiidus, Peter M. "Skeletal muscle damage and repair". Human Kinetics. Cap 5 (2008).
2) Huijing P.A., Maas H., Baan G.C. "Compartmental fasciotomy and isolating a muscle from neighboring muscles interfere with myofascial force transmission within the rat anterior crural compartment". J. Morphol. 256: 306-321, 2003.
3) Stecco C., Macchi V., Porzionato A., Durpac F., De Caro R., "The fascia: the forgotten structure", Italian Journal of Anatomy and Embryology, Vol 116 n 3, 127-138, 2011.
Aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi sportivi e/o fitness è la mia massima priorità. Dimmi cosa stai cercando di ottenere dal tuo allenamento e potremmo pianificare assieme un percorso su misura per te!!
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